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Inter e Juventus chiudono la prima giornata del #SFS22. Nel pomeriggio L’l’intervento di Khalida Popal e il panel su giovani e sostenibilità con la Lega B

Roma 27 Settembre 2022

Allo Stadio Olimpico si chiude una prima giornata del Social Football Summit 2022 ricca di spunti ed interventi.

Subito dopo la pausa pranzo c’è stata la testimonianza di Khalida Popal, intervistata da Ana Quiles Boix nel panel “Cambiare il modo di pensare, empowerment, diritti umani, inclusione”. L’ex capitano e fondatrice della prima squadra nazionale femminile dell’Afghanistan ha raccontato la sua esperienza dopo la salita al potere dei Talebani: “É stata dura quando il mio paese è finito in mano ai talebani mi sono trovata in situazioni difficili. Dire alle ragazze di lasciare il paese è difficile perché lasciare il paese non è così semplice si va incontro a numerosi rischi, gli uomini non permettono inclusione delle donne”.

“Ho contattato le giocatrici che mi rispondevano piangendo”, ha proseguito Popal, “Non avevo potere politico o finanziario per aiutarle ma ho capito che avevo la mia voce, per questo non mollerò. La FIFA mi ha detto che stava monitorando la situazione, ma non ho visto molta iniziativa e so che poteva fare qualcosa di più, sono stati lenti nell’agire”.

“Spesso oltre alle dichiarazioni servono i fatti”.

Subito dopo l’intervista il focus si è spostato sulle nuove generazioni. Si è parlato di come il mondo del calcio sta cambiando così come il pubblico che fruisce del prodotto calcio. Carola Andretta, Customer Success Manager di Talkwalker ha moderato il panel dal titolo “How to attract and entertain new audiences by Talkwalker”.

Non parliamo più di semplici tifosi ma di un nuovo target consapevole ed esigente, la Gen Z rappresenta un’opportunità a cui rivolgere l’attenzione con un determinato genere di contenuti. Marie Meyerie, Responsabile dei contenuti premium di YouTube ha parlato di quali contenuti attraggono le nuove generazioni: “Alla Gen Z interessano i contenuti di calcio che vanno oltre la partita, backstage, curiosità aneddotti, sono quelli i contenuti che creano più engagement, consideriamo anche che questa generazione è un terzo della popolazione globale”.

Nel panel “Il futuro del calcio, giovani e sostenibilità” si è parlato molto si sono andati a toccare temi importanti che riguardano il futuro del sistema calcio. Si ci è soffermati molto anche sulla recente crisi energetica che ha colpito il paese, nello Stage 2 – Back Stage, dove è intervenuto il Presidente della LNPB Mauro Balata, “Stiamo affrontando due temi importanti, quello sportivo che riguarda i giovani. Tutti cerchiamo di vedere e capire i talenti, gli unici che possano ridare la spinta ed il vigore al movimento calcistico italiano”.

“Il secondo tema è un’emergenza che riguarda tutto il mondo: la crisi energetica. Stiamo osservando le dinamiche dei costi per le società, rispetto al mese precedente le spese sono aumentate del 400%”.

“Noi come Lega ancora prima che si iniziasse a parlare di crisi avevamo deciso di giocare alle 14 senza chiedere nulla al Governo. Le soluzioni a cui stiamo pensando le proporremo già nella prossima assemblea. Il Governo, però, deve iniziare a pensare al calcio come industria altrimenti non riusciremo mai a fare un salto di qualità come sistema calcio nel nostro paese“.

In chiusura si è analizzato il settore lifestyle e le numerose opportunità commerciali generate per i club.

Sono sempre di più i top club che esplorano il mondo della moda, del lifestyle, della musica e dell’entertainment anche e soprattutto per coinvolgere le nuove generazioni, contaminazione è la parola chiave.

Nel panel “Branding and lifestyle” Juventus e Inter hanno portato le loro esperienze. Roberto Monzani, Media House Director dell’Inter ha parlato della strategia del club: “Abbiamo una strategia di video basata sugli eventi in particolare. Il campo è ciò che conta di più ma dobbiamo discostarci da questa logica per offrire un prodotto di qualità. Non bisogna parlare della generazione z ma alla generazione z, in questo la Juventus ha fatto un lavoro molto importante sulla produzione”.

Nello stesso panel è intervenuto anche Marco Castellaneta, Head of Digital Media della Juventus: “L’obiettivo è essere diversi, quando vediamo piccole realtà che sanno essere diverse in un mondo in cui si fa fatica a essere diversi, è quello ciò che serve, il tratto distintivo”.

“Ad oggi è difficile capire la Gen Z”, ha continuato Castellaneta, “Il calcio infatti si sta adattando al suo pubblico, prima era il contrario. Quando riesci a tenere la continuità nei progetti messi in opera che non appartengono al tuo mondo hai già ottenuto un risultato vincente. L’Inter è stata la prima squadra a fare storytelling, non lo faceva nessuno prima di loro in Italia ed i contenuti erano sempre storie per un pubblico non solo di tifosi”.

Il Social Football Summit è un progetto dell’agenzia di comunicazione Go Project e della football editorial factory Social Media Soccer.