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Prevenzione degli infortuni nello sport: al SFS 25 il confronto tra Isokinetic e FC Barcelona

La medicina dello sport apre il Day 2 sul Global Stage del SFS 25 con un panel di alto livello che ha visto protagonisti Fabrizio Tencone, Sports Medicine Physician dell’Isokinetic Medical Group, e Gil Rodas, MD, PhD, Head of Sport Medicine and Medical Area del FC Barcelona, moderati da Carolina Tha.

Il tema degli infortuni resta centrale in ogni contesto sportivo, rappresentando uno dei problemi più rilevanti e persistenti del settore. Tencone ha presentato uno studio condotto da Isokinetic negli ultimi anni: “Otto anni fa ci aspettavamo un aumento significativo degli infortuni. I dati attuali confermano una crescita, ma in misura minore rispetto alle previsioni iniziali”.

Attraverso un grafico dedicato, Tencone ha evidenziato tre punti chiave legati agli infortuni gravi:

• non è garantito che un atleta torni allo stesso livello dopo un infortunio;

• il costo degli infortuni per i club è estremamente elevato;

• le squadre che subiscono meno infortuni tendono a performare meglio.

Da qui, la necessità di considerare la medicina dello sport come una priorità strategica.

Sul tema interviene anche Gil Rodas, portando l’esperienza del FC Barcelona: “Gli infortuni non avvengono per colpa dei medici, ma spesso per i carichi e le modalità di allenamento scelte dagli allenatori. I dati dimostrano che in alcune stagioni, con determinati metodi di lavoro, gli infortuni muscolari aumentano sensibilmente”.

Per affrontare questa criticità, il Barcellona sta sviluppando avatar digitali dei giocatori, strumenti avanzati che permettono di prevedere potenziali infortuni e personalizzare i carichi di lavoro per ciascun atleta.

Il focus della medicina dello sport è quindi la prevenzione. Tencone chiarisce ciò che la ricerca recente ha insegnato: “Pensavamo che per ridurre gli infortuni fosse necessario diminuire i carichi di allenamento. Non è così. Bisogna allenarsi in modo più duro, ma allo stesso tempo più intelligente. Inoltre, i giocatori non eseguono sempre movimenti perfetti. Gli errori biomeccanici vanno studiati e corretti, perché spesso sono la causa primaria degli infortuni”.

Nonostante i progressi scientifici, il numero degli infortuni continua a crescere. Per Rodas, i motivi sono principalmente due: “Gli atleti giocano con una intensità e una densità molto più elevate rispetto al passato. Competere ogni tre giorni provoca lesioni muscolari impercettibili che, se non recuperate in almeno 72 ore, si aggravano progressivamente”.

Rodas conclude con una riflessione che guarda al futuro: “Se vogliamo godere del talento dei grandi giocatori, dobbiamo prenderci cura di loro in ogni aspetto”.