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Bonamassa: la cultura del sonno a SFS 25

In vista della sua partecipazione a SFS 25, Bonamassa Sleep & Performance porta al centro del dibattito la cultura del sonno non come semplice riposo, ma come strumento scientifico di Performance. Attraverso l’intervista, scopriamo come l’azienda stia trasformando il recupero muscolare e neurologico degli atleti attraverso il Metodo 5P® e lo Sleep Kit®, offrendo protocolli di Sleep Periodization® e Sleep Prescription® altamente personalizzati. Un approccio che non solo previene gli infortuni e allunga la carriera, ma ottimizza la lucidità mentale e la velocità di reazione, posizionando il “sonno strategico” come il nuovo pilastro della sostenibilità e dell’eccellenza nello sport.

Il riposo è parte integrante dell’allenamento. Quali sono le innovazioni chiave che i vostri materassi offrono per accelerare scientificamente il recupero muscolare e neurologico degli atleti, contribuendo al contempo a prevenire gli infortuni a lungo termine, pilastro della sostenibilità della carriera sportiva?

“In realtà non parliamo di materassi, ma di strumenti di Performance del Sonno. Bonamassa Sleep & Performance ha sviluppato un approccio scientifico integrato — il Metodo 5P® (Conoscenza, Analisi Oggettiva, Analisi Soggettiva, Sistema Letto, Ambiente) — che trasforma il sonno in una variabile allenabile al pari di forza e resistenza. Tra le innovazioni chiave vi è lo Sleep Kit®, una piattaforma modulare che integra topper, cuscino, mascherina e tappi, oltre a strumenti di monitoraggio oggettivo (sleep readiness, HRV, recovery index) e protocolli di sleep training personalizzato basati sui ritmi circadiani, sul carico di allenamento e sul cronotipo dell’atleta. L’obiettivo è ottimizzare la finestra di recupero neuromuscolare e cognitivo, riducendo il rischio di infortuni da overtraining e favorendo la longevità sportiva attraverso una gestione scientifica del riposo”.

Oltre al fisico, la performance di alto livello dipende dalla lucidità mentale. In che modo la qualità del riposo garantita dalle vostre soluzioni influenza direttamente le capacità cognitive dell’atleta – come la velocità di reazione e la gestione dello stress – cruciali durante la competizione?

“Il sonno profondo e il sonno REM rappresentano due fasi neurofunzionali strategiche per la performance: la prima per il recupero fisico e ormonale, la seconda per la memoria procedurale, la concentrazione e la gestione emotiva. Attraverso l’analisi combinata di parametri oggettivi (EEG, HRV, latenza REM) e valutazioni soggettive (fatigue score, sleep perception), Bonamassa Sleep & Performance costruisce profili personalizzati di Sleep Readiness®, consentendo agli staff tecnici di anticipare il calo cognitivo e di pianificare allenamenti o gare in finestre di massima efficienza neuropsicologica. In questo senso, il sonno diventa uno strumento di lucidità e adattamento mentale, essenziale per decision making, reazione e controllo dello stress in condizioni di pressione”.

Il corpo di un maratoneta ha esigenze diverse da quello di un sollevatore di pesi. Bonamassa offre protocolli o sistemi di personalizzazione del riposo che tengano conto dello sport praticato, della fase di allenamento (carico vs. scarico) e delle specifiche esigenze fisiologiche dell’atleta?

“Sì. Ogni disciplina sportiva richiede un profilo di sonno specifico, così come ogni essere umano è un essere unico. Bonamassa Sleep & Performance adotta protocolli di Sleep Periodization®, che modulano quantità, timing e qualità del sonno in relazione al tipo di sport, alla fase della stagione e al carico neuromuscolare. Per esempio, negli sport di endurance si lavora sul mantenimento della continuità circadiana e sulla prevenzione del sonno frammentato, mentre negli sport di potenza o ad alta intensità si privilegia il recupero del sistema nervoso centrale e la sincronizzazione ormonale notturna. Ogni atleta riceve una Sleep Prescription® personalizzata, validata attraverso strumenti di monitoraggio continuo e accompagnata da interventi su ambiente e comportamenti pre-sonno, si tratta di un vero e proprio sleep management del sonno”.

Sarete presenti a SFS 25, un evento che unisce innovazione e sistemi sostenibili. Quali sono gli obiettivi principali della vostra partecipazione e quali partnership o sinergie sperate di stabilire per diffondere il messaggio che il ‘sonno strategico’ è il nuovo fronte della performance e della sostenibilità?

“Il nostro obiettivo è portare il sonno dentro la cultura della performance. Al SFS25 presentiamo il progetto “Sleep & Performance in Football”, che integra formazione, ricerca applicata e tecnologie di monitoraggio dedicate a club, staff e atleti. Vogliamo costruire sinergie con società, federazioni e partner tecnologici che condividano una visione sostenibile della carriera sportiva, in cui il recupero non sia più visto come pausa, ma come parte attiva dell’allenamento e della prevenzione. Per noi “Sleep is a Performance Skill”: un nuovo parametro di sostenibilità biologica, mentale e gestionale del talento sportivo”.