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Calcio e Antitrust: “Non più monopolio di FIFA e UEFA sull’organizzazione della competizioni”

Sul palco del Global Stage Social Media Soccer si è tenuto l’incontro “Calcio e Antitrust: L’impatto dei recenti casi della Corte di Giustizia UE su questioni d’attualità”. Protagoniste le voci di Saverio Valentino (Member of the Board AGCM ) e Salvatore Lamarca (Antitrust Lawyer and Author of the book “Sport e Diritto Europeo”), moderate da Francesca Buttara (Founder DOWELL). Siamo di fronte ad una profonda transizione, una nuova epoca dopo le pronunce della Corte Europea che inserisce il calcio nel mercato, un settore che deve rispondere a principi di concorrenze, trasparenza e proporzionalità. Come queste pronunce stanno cambiando la visione del calcio? Questa la domanda alla base dell’intervento.

Alla fondamento delle tematiche affrontate è stato riconosciuto un cambiamento nella concezione dello sport. L’avvocato Salvatore Lamarca si è espresso in merito: “Lo sport non è sempre stato visto con accezione economica. Nell’accezione comune lo sport è essere separato dall’accezione economica ma non è così. Il calcio è una vera e propria industria. Lo sviluppo tecnologico della televisione ha reso il settore dello sport appetibile dal punto di vista del mercato dei diritti televisivi, prima nazionali, poi internazionali. Di conseguenza è aumentato l’interesse e le controversie in merito a materie che hanno tutte un fondamento economico”.  

Sull’argomento, l’avvocato Saverio Valentino ha dato la sua chiave di lettura, secondo la prospettiva dell’autorità garante della concorrenza e del mercato: “La FIFA e UEFA sono regolatori, la Corte di Giustizia riconosce che possano continuare a essere tali. Ma, come abbiamo visto con il “caso Superlega”, essendo i regolatori anche organizzatori, può verificarsi un conflitto di interesse. Dunque, in questo senso, tali regolatori, possono organizzare le loro competizione ma devono stabile delle regole tali per cui altri attori possano organizzare delle competizioni che possono essere in competizione con le loro. Dunque, non più c’è monopolio sull’organizzazione di tali competizioni”.

L’importanza dell’equilibrio competitivo è stata sottolineata dall’avvocato Lamarca: “La Corte di giustizia riconosce che il calcio e lo sport sono attività economiche sottoposte al diritto economico. Allo stesso tempo, il diritto europeo riconosce la specificità dello sport all’interno di queste norme. Tornando al tema della concorrenza. Nello sport, come nel calcio, non ci può essere il protagonismo di un solo attore, ma ci deve essere la necessità di preservare l’equilibrio competitivo. La corte di giustizia ha tentato di mantenere questo bilanciamento: equilibrio, solidarietà tra i partecipanti, equità”.

Sul caso Superlega, infine, chiara è la posizione dell’avvocato Valentino, il quale ha ribadito come FIFA e UEFA debbano stabilire dei criteri di non discriminatori, trasparenti e proporzionati per conseguire a competizioni di co-esistere anche con quelle internazionali. Una regola fondamentale a livello europeo, in tal senso, è il merito sportivo. La Corte di Giustizia crede che questo sia un criterio fondamentale del quale FIFA e UEFA debbano tener conto”.