Multi-Club Ownership nel calcio: regole, rischi e futuro degli investimenti nella football industry
Nel pomeriggio del Day 2 sul Global Stage si è tenuto un panel dedicato al tema degli investimenti nel calcio attraverso modelli basati sulla multiproprietà dei club. L’incontro, moderato da Lucas Ferrer, Partner di Statim Legal, ha visto la partecipazione di Jan Kleiner, Director of Football Regulatory FIFA, Lina Souloukou, CEO del Nottingham Forest FC e Marcos Motta, Partner Bichara e Motta Attorneys at Law.
Ad aprire il dibattito è stato Jan Kleiner, illustrando la posizione della FIFA sul crescente fenomeno dei multi-club ownership, ovvero gruppi finanziari che controllano più società calcistiche: “Questo fenomeno ha due aspetti rilevanti: l’integrità delle competizioni e la trasparenza dei trasferimenti. Nessuno vorrebbe assistere a due squadre con la stessa proprietà competere tra loro, e anche sul mercato risulta complesso valutare la correttezza degli scambi tra club legati dallo stesso gruppo”.
Dal punto di vista dei club, Lina Souloukou ha portato l’esperienza diretta di un CEO che si confronta quotidianamente con la gestione di più società: “Il 17% dei club più importanti al mondo rientra oggi in modelli multi-club. Il nostro gruppo ha già dimostrato di ottenere risultati concreti sia con l’Olympiakos che con il Nottingham Forest. Tuttavia, è necessario un grande lavoro per rispettare i requisiti di federazioni e leghe, soprattutto quando due squadre dello stesso gruppo si trovano a competere tra loro o a gestire un trasferimento reciproco”.
Proprio per garantire la massima trasparenza, il gruppo proprietario del Nottingham Forest ha istituito un blind trust pensato per gestire situazioni potenzialmente critiche tra club appartenenti alla stessa holding.
Sull’importanza del fenomeno interviene anche Marcos Motta, evidenziando l’impatto che la multiproprietà ha sull’intera football industry: “Questi modelli economici, se da un lato portano risorse, dall’altro rischiano di far perdere un po’ del romanticismo del calcio. Il nostro settore vuole vincere, e vincere costa. Esistono modelli verticali, più complessi da organizzare, e modelli orizzontali, in cui ogni club del gruppo ha lo stesso valore. Entrambi presentano sfide significative”.
Guardando al futuro, Motta solleva un ulteriore tema Per alcuni club più piccoli, non entrare a far parte di un gruppo multi-club potrebbe diventare uno svantaggio competitivo. Per questo, secondo lui, è fondamentale arrivare a regole condivise da parte sia della FIFA sia delle singole federazioni, così da garantire un controllo efficace dell’intero sistema.
“Ciò che conta è salvaguardare l’ecosistema calcistico nel lungo periodo – conclude Lina Souloukou – e dare a club e federazioni basi solide per investire con sicurezza negli anni a venire”.
