Space11: “Nel calcio moderno, trasformare il campo in una fonte di dati strategici significa avere un vantaggio competitivo reale”
Nell’era del calcio data-driven, l’analisi delle performance non si limita più ai dati GPS degli atleti. La prossima frontiera dell’innovazione riguarda l’infrastruttura fondamentale su cui si svolgono tutte le partite: il manto erboso. La sua qualità influisce direttamente sulla salute dei giocatori, sulle performance atletiche e sull’efficienza economica del club.
SFS25 è lieto di presentare Space11, un pioniere nelle soluzioni deep-tech che sta rivoluzionando la gestione dei campi sportivi.
Per capire la portata di questa innovazione, abbiamo parlato con Raffaele Simonetta, CEO & Founder di Space 11 S.R.L., il quale ci ha guidato nel funzionamento di SportIA, il loro sistema brevettato che utilizza droni heavy-duty, sensori multisensoriali e Intelligenza Artificiale per creare un vero e proprio Digital Twin dinamico del terreno di gioco. Questo non è solo uno strumento di manutenzione; è una piattaforma predittiva che trasforma la gestione del campo da un processo reattivo e soggettivo a un’azione scientifica, mirata e sostenibile.
Scoprirete come Space11 non solo promette di ridurre gli sprechi idrici e di fertilizzanti fino al 30%, ma anche di fornire allo staff tecnico e medico dati oggettivi per la prevenzione degli infortuni, rendendo il campo un elemento attivo e strategico del successo competitivo. Ecco cosa ci siamo detti:
Space 11 è specializzata in soluzioni deep-tech come il Digital Twin. Potrebbe spiegarci in cosa consiste il vostro sistema SportIA e in che modo l’integrazione di dati satellitari, droni e AI permette di creare un “gemello digitale” del manto erboso di un campo da calcio?
“SportIA è il cuore del nostro ecosistema: un sistema di monitoraggio intelligente e completamente autonomo, progettato per trasformare ogni campo da calcio in un ambiente auto-diagnostico. Al centro di questa architettura c’è il nostro modulo multisensoriale brevettato, un unico dispositivo compatto e avanzato che integra sensori agronomici, torsiometro, fotocamere e videocamere ad alta definizione. Questo modulo, montato su un drone heavy-duty, permette di raccogliere dati biomeccanici e agronomici in profondità — come umidità, torsione del suolo, pH, temperatura, compattazione e riflettanza — con una precisione senza precedenti.
Grazie all’elaborazione tramite intelligenza artificiale cloud based, questi dati vengono trasformati in un Digital Twin dinamico del campo: una copia digitale sempre aggiornata, capace di restituire una mappa dettagliata e predittiva dello stato del manto erboso, zona per zona, in tempo reale. L’integrazione con dati satellitari e previsioni meteorologiche amplifica ulteriormente l’accuratezza del modello, offrendo ai club una visione a 360°, sia in ottica di manutenzione predittiva che di ottimizzazione delle performance sportive”.
Tradizionalmente, la gestione del campo è reattiva. Quali sono i benefici chiave, in termini di manutenzione predittiva e ottimizzazione delle risorse, che la vostra soluzione offre ai Ground Manager dei club di Serie A o di altre categorie? In che modo l’AI riduce i costi e migliora la qualità del campo?
“Tradizionalmente, la manutenzione dei campi sportivi è reattiva, manuale e dispersiva: si interviene solo quando il problema è già visibile, spesso affidandosi a valutazioni soggettive o strumenti stand-alone. Questo approccio porta inevitabilmente a sprechi di risorse, interventi non mirati e un campo che varia troppo in qualità e sicurezza.Con la nostra piattaforma SportIA, cambiamo completamente paradigma. Grazie alla creazione di un Digital Twin sempre aggiornato, i Ground Manager hanno a disposizione una mappa predittiva e interattiva che mostra, in ogni momento, dove intervenire, come e con quale priorità. L’intelligenza artificiale elabora i dati raccolti dal drone e dal modulo multisensoriale per anticipare le criticità, segnalare zone a rischio di compattazione o stress idrico, e generare raccomandazioni operative automatizzate. Non è più una gestione a sensazione, ma una manutenzione scientifica, supportata da dati oggettivi.
Questo si traduce in benefici concreti:
– Risparmio fino al 30% di acqua e fertilizzanti, grazie all’intervento geolocalizzato
– Riduzione della manodopera non necessaria
– Migliore performance del campo, con condizioni ottimali più stabili
– Diminuzione del rischio infortuni, grazie alla gestione biomeccanica del terreno”.
La qualità del terreno ha un impatto diretto sulle prestazioni e sulla salute dei calciatori. Il Digital Twin può correlare i dati sul manto erboso con i dati di performance (es. GPS o infortuni) per aiutare lo staff tecnico e medico? In che modo il campo diventa un elemento strategico e non solo logistico?
“La qualità del terreno non è solo una questione estetica o logistica: è un fattore determinante per la performance atletica e la prevenzione degli infortuni. Un terreno troppo duro, umido o asimmetrico può alterare la biomeccanica della corsa, aumentare lo stress articolare e, nel tempo, generare microtraumi o lesioni. Con il nostro sistema SportIA, il campo viene trasformato in un asset strategico, non più solo una superficie di gioco, ma un elemento attivo del processo di performance. Il Digital Twin che generiamo permette di:
•Correlare dati biomeccanici del manto erboso (come durezza, torsione, trazione) con i dati GPS, fisici o clinici dei giocatori
•Individuare zone di rischio dove il terreno può contribuire a sovraccarichi o compensazioni muscolari
•Supportare lo staff tecnico e medico nel pianificare allenamenti, rotazioni o rientri in campo basandosi su dati oggettivi”.

La sostenibilità ambientale (tema cruciale del SFS 25) richiede l’ottimizzazione del consumo. In che misura l’analisi in tempo reale dei dati (es. umidità, necessità nutritive) vi permette di ridurre l’uso di acqua, fertilizzanti o pesticidi, aiutando i club a raggiungere i propri obiettivi ESG?
“La sostenibilità oggi non è più un’opzione, è una responsabilità. I club calcistici, soprattutto di alto livello, sono chiamati a ridurre l’impatto ambientale delle loro infrastrutture, e la gestione dei campi è uno dei settori più critici in termini di consumo di acqua, fertilizzanti e prodotti chimici. Con il sistema Space 11, entriamo nell’era della manutenzione sostenibile e intelligente.
Grazie al monitoraggio multisensoriale in tempo reale, siamo in grado di:
• Analizzare con precisione l’umidità del terreno, evitando irrigazioni inutili
• Rilevare deficienze nutrizionali localizzate, evitando la distribuzione omogenea e non mirata di fertilizzanti
• Ridurre l’uso di pesticidi e fitofarmaci, intervenendo solo dove necessario
I dati vengono visualizzati su mappe interattive e trasformati in azioni mirate, con una riduzione stimata fino al:
• 30% di consumo idrico
• 25% di fertilizzanti
• 40% di interventi non necessari
Questi risultati non solo generano risparmi economici, ma aiutano i club a raggiungere i propri obiettivi ESG e a comunicare in modo concreto il proprio impegno per l’ambiente — un valore chiave per sponsor, tifosi e stakeholder istituzionali”.
Molti club stanno investendo in analisi tattiche avanzate, ma spesso trascurano le infrastrutture. Ritiene che la tecnologia del Digital Twin possa rappresentare un vero vantaggio competitivo per le squadre che la adottano, rispetto a chi gestisce il campo in modo tradizionale?
“Molti club oggi investono milioni in tecnologie per l’analisi tattica, la performance individuale e il recupero degli atleti. Ma c’è un elemento chiave che viene spesso trascurato: l’infrastruttura fisica su cui tutto questo si realizza, ovvero il campo da gioco. Continuare a gestirlo con strumenti frammentati o con approcci reattivi è un limite competitivo. Con la tecnologia del Digital Twin di Space 11, il campo passa da essere un semplice “palcoscenico” a diventare un asset strategico, controllato, ottimizzato e integrato nel flusso decisionale del club. I vantaggi per chi adotta questa visione sono tangibili:
• Migliore performance degli atleti grazie a condizioni del suolo ideali
• Minori infortuni grazie alla gestione biomeccanica personalizzata del manto erboso
• Riduzione dei costi operativi e maggiore sostenibilità
• Dati tracciabili che alimentano decisioni tecniche, mediche e gestionali
Nel calcio moderno, dove ogni dettaglio può fare la differenza tra una vittoria e un infortunio, trasformare il campo in una fonte di dati strategici significa avere un vantaggio competitivo reale, concreto e replicabile. Chi resta legato alla gestione tradizionale rischia di restare indietro, non solo tecnicamente, ma anche a livello di attrattività verso sponsor, atleti e stakeholder”.
Qual è il vostro obiettivo strategico nel partecipare al Social Football Summit 25? Qual è il messaggio principale che Space 11 vuole trasmettere ai club e ai player istituzionali riguardo al futuro delle infrastrutture sportive digitali?
Partecipare al Social Football Summit 2025 per noi significa portare un messaggio forte: il futuro del calcio passa anche dalla trasformazione digitale delle sue infrastrutture. Oggi il campo non è più solo un luogo fisico, ma può diventare una fonte continua di dati, conoscenza e valore. Con Space 11 vogliamo dimostrare che è possibile digitalizzare il terreno di gioco, ottimizzarlo, renderlo più sicuro per gli atleti e più sostenibile per i club, trasformandolo in un asset strategico al pari della performance sportiva o dell’analisi video. Il nostro obiettivo strategico al SFS 25 è duplice:
1. Creare connessioni con club e federazioni lungimiranti, pronti a innovare anche “sotto i piedi” dei propri atleti.
2. Sensibilizzare i decision-maker sull’importanza di integrare tecnologie predittive e sostenibili nella gestione dei campi, contribuendo così agli obiettivi ESG e alla riduzione dei costi operativi”.
