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Siamo arrivati alla sesta edizione del Social Football Summit, tu sei con noi dall’anno zero, quindi dal 2018, ci fai un bilancio di questi anni di evento in cui sono cambiate davvero molte cose nella Football Industry.

“Innanzitutto volevo cogliere l’occasione per fare un applauso a Gianfilippo Valentini, a Massimo Tucci e a tutto il team del Social Football Summit e di Social Media Soccer per aver dato vita ad un evento che oggi è considerato un appuntamento fisso di tutta la football industry. Un evento nato dalla passione e da una visione di innovazione delle dinamiche e dei contenuti di questa industria, Capace di attraversare e di essere presente anche durante la pandemia. Con una nota di orgoglio e di piacere dell’essere stato coinvolto sin dall’inizio e non aver mai dubitato del valore dell’iniziativa e dei suoi artefici. Cosi come il summit anche il calcio è passato attraverso una pandemia subendone come noi tutti gli impatti e le accelerazioni sui suoi elementi di business. Dal 2018 ad oggi la frase che spesso utilizziamo “un modo prima e un mondo dopo la pandemia” vale anche per la football industry. Il summit ha sempre cercato di interpretare il cambiamento, decodificare gli impatti e proporre visioni di innovazione. Quest’ultimo elemento è stato quello di cui mi sono occupato nel corso degli anni con l’aiuto del team e con la voglia di iniziare ogni anno da un foglio bianco. Il calcio oggi è molto diverso dal 2018. Si sono estesi i suoi confini, l’impatto della tecnologia è determinante, ha compreso di essere un competitor della famosa “economia dell’attenzione”, si confronta quotidianamente con temi di sostenibilità principalmente economica, ambientale e del ruolo sociale che ricopre sul territorio, nella società e nella politica.

Oggi usare la locuzione “football industry” (l’industria del calcio) non fa più storcere il naso a tradizionalisti o a nostalgici ma è una necessità economica, finanziaria e culturale”.

A proposito, quali sono stati i maggiori cambiamenti nel mondo del calcio in questa forbice di tempo?

“Uso tre immagini per sintetizzare quello che è successo recentemente. La prima è la famosa foto scattata durante una partita dei mondiali di calcio in Qatar che ritraeva i palloni collegati con un cavo USB ad una ciabatta per caricare il sensore posto al loro interno. Questa immagine secondo me sintetizza quanto la tecnologia oramai faccia parte non solo delle dinamiche della gestione dell’azienda calcistica, della gestione delle prestazioni di una squadra ma di tutte le dinamiche di campo. La seconda immagine è quella della gru di fronte alla chiesa di Ascoli Piceno circondata da tutti i palloni che erano rimasti sul tetto dell’edificio. E’ la sintesi di quanto il calcio abbia un valore intrinseco emozionale, esperienziale ed estetico legato alla nostra memoria alle diverse fasi della nostra vita. Un’immagine che per ciascuno di noi evoca storie e ricordi. L’ultima immagine la rubo alla sigla della serie tv Ted Lasso che immortala il nome del famoso allenatore con seggiolini rossi su seggiolini blu. E’ un’immagine puramente simbolica dietro la quale possiamo ritrovare una buona parte delle nuove dinamiche della football industry. L’estensione verso nuovi mercati, la capacità di sviluppare contenuti trans-mediali, il potere attrattivo di questo sport di brand tradizionali e nuovi, l’evoluzione del modo di raccontare il calcio con nuovi linguaggi, nuove tecnologie con un approccio orizzontale rispetto alle piattaforme avendo attenzione ai nuovi target e ai nuovi attori dell’ecosistema. Tre immagini che dovrebbero essere linee guida per una visione del calcio che non sia eccessivamente europocentrica.”

Ora proviamo a dare uno sguardo al futuro, a quel Mondo Football 2050. Ecco, anticipaci cosa dobbiamo aspettarci, e ovviamente, di cosa parleremo maggiormente al prossimo Summit di Roma.

“L’evoluzione principale che si sta delineando penso risieda nel fatto che il modello di business della football industry stia diventando sempre più una somma di differenti modelli di business. L’esigenza strategica e gestionale è quello di integrare sempre più questi verticali (es. le prestazioni sportive, la media house, il merchandising, la gestione degli asseti fisici e digitali, il territorio) ed estendere le opportunità di business interpretando le nuove generazioni e le nuove tecnologie. Tutto alla luce dell’analisi dei dati relativi agli investimenti nella sport industry non solo per quello che riguarda il calcio. I dati ci indicano che entriamo in una nuova fase di investimento che attirerà nuovi investitori e nuove forme di investimento. Una fase caratterizzata da una continua domanda di asset sportivi di qualità con una rimodulazione dei portafogli d’investimento nuovi sport, nuove geografie e nuove attività complementari. In questo scenario lo sport femminile, inoltre, continuerà a offrire un’opportunità allettante per nuovi e vecchi investitori.  Con l’aumento dei capitali che affluiscono nel settore sportivo il calcio è chiamato ad un’ulteriore evoluzione per non perdere questa opportunità. Le evoluzioni dei format, dei modelli di governance e del prodotto stesso sarà accompagnato dalla richiesta di modelli di investimento sostenibili che bilanciano la redditività finanziaria e operativa con la spesa e la ricerca delle performance.  Sono sicuro che i nuovi investimenti saranno lo stimolo trasformazione della Football Industry sino a mettere nello spettro dell’innovazione le voci di costo più sensibili i contratti, la struttura degli asset e le regole del mercato dei giocatori e delle giocatrici.”

Abbiamo parlato spesso di come abbracciare le nuove generazioni e di come il calcio può intercettarle e poi fidelizzarle. Sotto questo aspetto chi pensi abbia fatto meglio negli ultimi 2 anni? Se c’è effettivamente qualcuno che si è mossa davvero bene.

“Non voglio sbilanciarmi in questa risposta. Preferisco sottolineare come la football industry sia sempre più riconducibile ad un attore sistema dell’entertainment in cui si confronta con altri settori, altri contenuti e altri fornitori che si contendono posizioni competitive all’interno dell’economia dell’attenzione. In questa competizione il tempo dell’audience è il bene conteso. Alla luce di questa considerazione dobbiamo quindi analizzare i differenti target di fan che si differenziano per età, territorio, modello relazionale, passione e origine. Assistiamo alla crescita di strategie di marketing e di comunicazione che dovranno essere sempre più verticali, flessibili, personalizzate e capaci di distribuire esperienze e valore in modo composito. Il primo alleato di questa strategia è la tecnologia che permetterà di gestire dati, contenuti e canali in modo più integrato. Il prodotto calcio deve evolversi insieme ai differenti mercati di riferimento sperimentando nuove dinamiche di ingaggio su vecchi e nuovi target di appassionati. Il secondo alleato di questa strategia è il contenuto e le storie di calcio. Saper capitalizzare il passato, l’heritage, il territorio, il prima e il dopo dell’evento sportivo permetterà di integrare le linee di ricavo svincolandosi da un modello ancora troppo polarizzato sul diritto televisivo chiamiamolo tradizionale.”

Siamo arrivati alla sesta edizione del Social Football Summit, tu sei con noi dall'anno zero, quindi dal 2018, ci fai un bilancio di questi anni di evento in cui sono cambiate davvero molte cose nella Football Industry. “Innanzitutto volevo cogliere l'occasione per fare un applauso a Gianfilippo Valentini, a Massimo Tucci e a tutto il team del Social Football Summit e di Social Media Soccer per aver dato vita ad un evento che oggi è considerato un appuntamento fisso di tutta

La Lega B dedica alla formazione per i club associati la propria partecipazione alla VI edizione del Social Football Summit, che si terrà il 21 e 22 novembre presso lo Stadio Olimpico di Roma. Attraverso il progetto B Future, infatti, verranno promossi una serie di appuntamenti specifici rivolti agli addetti al marketing e alla comunicazione delle società della Serie BKT, offrendo l'opportunità di confrontarsi nei rispettivi ambiti con i massimi esperti a livello nazionale. Il panel organizzato dalla Lega B prenderà

Per te si tratta della prima volta da presentatrice del Social Football Summit. Cosa ti aspetti da un evento che è unico in Italia nel suo genere? “Io voglio imparare da questa esperienza, credo che sarà super formativa raggruppando così tante realtà e voci in una 2 giorni di full immersion. Sono molto curiosa e anche molto carica di aspettative”. Nel tuo lavoro hai a che fare con tantissime squadre, quali sono le realtà che ti hanno colpito di più negli ultimi

Edilfar Rent a fianco da oltre 25 anni di Mercedes-Benz è orgogliosa di poter essere nuovamente mobility partner della sesta edizione del Social Football Summit dopo l’edizione del 2022. I due marchi, sono accomunati da valori quali la passione, lo stile, il gusto per la sfida, la ricerca della migliore performance e del limite. Ma anche dalla convinzione che la sostenibilità sia un asset strategico fondamentale, sia dal punto di vista del business che nel rapporto con l'ambiente e la società,

Roma, 8 novembre – Torna il Social Football Summit, l’evento organizzato da Go Project e Social Media Soccer, il prossimo 21 e 22 novembre allo Stadio Olimpico di Roma. L’evento b2b dedicato alla football industry annuncia la presenza di Sky Sport anche per questa sesta edizione. Sky Sport coprirà a livello editoriale e digital l’evento con servizi e interviste dallo Stadio Olimpico, in diretta su Sky Sport 24 e online su skysport.it. Una presenza anche sui social di Sky Sport che rappresentano

Per la terza edizione consecutiva Italiacamp è tra i partner del Social Football Summit, evento che vedrà riuniti il 21 e il 22 novembre allo Stadio Olimpico di Roma i più importanti stakeholder della football industry internazionale. Al centro della partnership di quest’anno ci sarà un momento di confronto aperto ad aziende, club, istituzioni e università che si terrà il 21 novembre a partire dalle 10:00 sul tema delDual Career e Post Career e delle opportunità formative per gli ex atleti. Nel

L’assist della Federazione all’unico evento internazionale in Italia sulla Football Industry Roma, 7 novembre 2023 – 6ª edizione per il Social Football Summit, che si svolgerà a Roma il 21 e 22 novembre, con il patrocinio della FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. È l’unico evento internazionale in Italia dedicato alla football industry, con formazione, aggiornamento, incontro e confronto tra professionisti e aziende.  Nato nel 2018, il Social Football Summit è diventato di anno in anno sempre di più un punto di riferimento professionale del settore calcio.

Il Social Football Summit è orgoglioso di annunciare adidas come partner della sesta edizione che prenderà il via il prossimo 21 e 22 novembre allo Stadio Olimpico di Roma. La partnership con adidas è motivo di orgoglio per SFS. Questa collaborazione rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita dell’appeal commerciale e rafforza il processo di sviluppo del nostro evento sia in Italia che all’estero.

Ciao Alessandro, benvenuto sul blog del Social Football Summit.  Oggi vorremmo fare una chiacchierata per comprendere come Infront si è evoluta e con quale vision sta supportando l’industria del calcio, oltre che la sua applicazione in questo mondo. Lei è arrivato in Infront dal 2015, nel bel mezzo di quella che stavamo imparando a chiamare rivoluzione digitale. Ma già dagli ultimi 10 anni il mondo delle sponsorizzazioni, della pubblicità e del marketing è stato rivoluzionato in alcuni dei suoi principi più duraturi.

Il patrocinio e il supporto dell'Associazione Italiana Allenatori di Calcio sono motivo di grande orgoglio per il Social Football Summit. Questo riconoscimento premia i nostri sforzi costanti per la crescita dell'intero movimento calcistico. Gli allenatori ci ricordano l'importanza dell'impegno sia in campo che fuori.L'industria calcistica ha bisogno di rinnovarsi abbracciando l'innovazione e le nuove generazioni. È gratificante sapere che un'associazione così importante valuti il nostro lavoro e ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi