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Leandro Petersen, Chief Marketing Officer dell’AFA (Selección Argentina de Fútbol), è stato uno dei protagonisti del SFS, dove ha condiviso la sua opinione sulla trasformazione della federazione albiceleste (che potete trovare qui). Durante un’intervista esclusiva realizzata negli studi del SFS, Petersen ha approfondito i pilastri della crescita commerciale dell’AFA, esplorando come l’innovazione digitale, le strategie economiche e l’impatto globale abbiano ridefinito il calcio argentino.

Dal suo ingresso in federazione prima del Mondiale 2018, Petersen ha orchestrato una metamorfosi che ha portato l’AFA a emergere come una delle realtà più influenti sulla scena internazionale, culminando con il trionfo nella Coppa del Mondo 2022. Sotto la sua guida, il brand AFA ha raggiunto nuove vette, rafforzando la propria presenza nel panorama sportivo e commerciale globale.

Figura di spicco nel settore, Petersen ha espresso il suo apprezzamento per il team del SFS, definendo l’evento una piattaforma fondamentale per la football industry sia a livello nazionale che internazionale. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao Leandro, perché ti trovi in Italia?

“Sono molto contento di essere a Roma, in Italia; un Paese e una città che per noi è molto familiare per i suoi legami storici. Stiamo lavorando già da molto tempo ad un’agenda commerciale e di marketing in Europa.

Ovviamente un mercato come quello italiano e quello spagnolo sono molto importanti per l’associazione di calcio argentina per diversi motivi: il primo per la quantità di argentini che vivono in questi due paesi, il secondo per l’interesse che c’è nel calcio ben pianificato e in particolare per quello argentino, il terzo perché abbiamo molti giocatori emblematici della selezione argentina attuale, oltre a quelli del passato, e credo che tutto questo generi un interesse nel marchio “AFA” che stiamo cercando di valorizzare e rendere redditizia per trasformare tale interesse in un ritorno economico per l’associazione. Stiamo cercando di firmare accordi commerciali con brand che abbiano una forte presenza in Europa; già abbiamo un accordo di collaborazioni con sponsor meridionali e vogliamo ottenere di più, vogliamo generare sempre più contenuti per avvicinarci al pubblico ed avere un pubblico sempre più numeroso, per poter costruire un’identità di marchio più solida”.

Quali sono le vostre strategie di marketing?

“Dal 2023 stiamo lavorando per ottenere tra le varie sottomarche un ricco, utile e maggiore riconoscimento di AFA, perché non abbiamo solo la Coppa del Mondo, ma anche la Coppa America. Negli ultimi tempi abbiamo la fortuna e l’onore di essere i campioni d’America, e anche un buon esempio di federazione a lungo termine, che ritengo sempre importante, guidata da persone importanti, con un grande futuro a livello sportivo. Abbiamo una selezione di giovani presenti in Europa e che hanno molti anni davanti a loro e credo che anche questo sia molto importante per la federazione AFA, perché non trasmette solo valori che sono stati raggiunti, ma anche obiettivi a cui aspirare nei prossimi anni che rendono il futuro molto promettente”.

I social e le piattaforme digitali stanno cambiando il modo in cui i tifosi raccontano il calcio argentino?

“Già nel 2017 abbiamo iniziato a cercare in Cina, in India, in Medioriente, negli USA, in Europa un’agenzia locale che ci desse supporto e che sviluppasse contenuti giornalieri per queste culture. Oggi, dopo molti anni di lavoro, abbiamo un marchio ben posizionato nel mercato, siamo su tutti i social in Cina, già da più di 6 anni, con contenuti costanti riguardanti AFA; lo stesso in India, e nel mondo arabo dove abbiamo sviluppato dei contenuti digitali appositi per questa cultura, oltre agli USA dove siamo da 3 anni e dove abbiamo più di 2 milioni di followers. In totale abbiamo una community di oltre 60 milioni di followers che vedono costantemente cosa succede in AFA, la verità del calcio argentino, quando si tratta della nazionale e del campionato professionistico (nel caso dell’AFA vengono nominate entrambe le cose). Dunque, credo che tutto questo sviluppo digitale in ciascun mercato sia molto importante affinché il marchio continui a crescere”.

La realtà aumentata, il metaverso e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il marketing esecutivo. AFA come vuole utilizzare queste tecnologie per proporre esperienze più immersive?

“Abbiamo iniziato con forza a sviluppare contenuti per il nostro OTT, che è AFA Play. Abbiamo un OTT personalizzato con contenuti live, con contenuti omnibyte e tutto questo sviluppo continua oggi con un accordo di visione per il metaverso; recentemente abbiamo firmato un accordo con “Guardians of the ball” che è una delle aziende che sta crescendo di più in questi termini, ha salvato tanti club e istituzioni europee. Ovviamente per noi tutto quello che ha a che fare con il mondo crypto, con l’intelligenza artificiale, con facthum, con tutto il mondo digitale è importante; sappiamo che c’è un pubblico molto vasto. Credo che abbiamo anche la responsabilità di aprire la strada all’industria lavorando su questi temi che ci permettono di guadagnare anche a livello economico”.

Cosa pensi delle piattaforme di intrattenimento nel mondo del calcio, come la Kings League? AFA sta pensando di investire in questo ambito?

“Essendo un riferimento nel calcio mondiale, rispettiamo tutte le novità e questo tipo di trasmettitori ma logicamente non è il nostro mondo, il nostro mondo è il calcio tradizionale e storico. Siamo una delle federazioni con più storia, abbiamo più di 128 anni di storia e siamo un riferimento per tutto quello che abbiamo sempre vinto: 15 Coppe America, 3 Mondiali. E non solo per i titoli, l’Argentina insieme a Brasile, Italia, Spagna, Francia e altri paesi, è un patrimonio di talenti per eccellenza. Il calcio argentino fornisce talenti a molti campionati importanti, come quello italiano, quello spagnolo e a molti altri campionati non solo europei, ma anche al campionato degli Stati Uniti, a quello dell’Arabia, a nuovi mercati che si stanno aprendo.

Credo che ciò che identifica l’Argentina sia il fatto che siamo una fabbrica di talenti che esporta calciatori d’élite nel mondo, e penso che non ci fermeremo mai con questa logica perché è ciò che ci ha portato qui, ed è ciò che ci ha fatto vincere tutto quello che abbiamo vinto. Penso che sia un qualcosa che identifica non solo il calciatore, ma anche l’allenatore argentino. Ci sono allenatori argentini di altissimo livello in tutto il mondo, ad esempio nelle qualificazioni sudamericane il 90% dei paesi sono allenati da argentini. Quindi penso che questa storia del calcio argentino, quella vena di calcio di strada, che in Argentina si chiama “potrero”, sia attualissimo, e nonostante la tecnologia ed il fatto che i ragazzi siano sempre con il cellulare, non si è persa questa caratteristica.

Penso che in Sud America sia un valore aggiunto il fatto che il talento si formi anche per strada, giocando con i compagni a scuola e mi sembra che in Argentina questo sia ancora un riflesso fedele di quello che vogliamo trasmettere come calcio nel mondo; che è poi quello che si vede in Nazionale: uno stile di gioco con tecnica, con malizia, con passione, con grinta, e penso che questo aspetto non dobbiamo perderlo e credo che abbia a che fare con la storia. Tutto ciò che è nuovo, come quello che hai menzionato, mi sembra più concentrato sull’intrattenimento e su altri tipi di pubblico. Penso che il calcio stesso debba rispettare la sua essenza, che è ciò che ci ha portato qui”.

Per concludere, puoi dirci cosa pensi del SFS?

“Il SFS per noi è un momento molto importante, abbiamo sempre il desiderio di essere invitati, di partecipare, anche per portare avanti il progetto che abbiamo realizzato nel tempo. Penso che sia un evento di riferimento nel settore sportivo in Europa e in Italia.

Mi sembra che questo tipo di riunione, dove diverse istituzioni e professionisti del settore possono svolgere e sostenere il proprio lavoro, sia qualcosa di molto prestigioso perché si porta sempre via un’idea nuova, si prendono contatti di alto livello con cui sviluppare progetti comuni. Credo che sia un evento di livello molto alto che ha sempre più margine di crescita, soprattutto in futuro. È una referenza e per noi partecipare è obbligatorio perché questo tipo di incontro di livello mondiale dà molto valore aggiunto”.

Leandro Petersen, Chief Marketing Officer dell'AFA (Selección Argentina de Fútbol), è stato uno dei protagonisti del SFS, dove ha condiviso la sua opinione sulla trasformazione della federazione albiceleste (che potete trovare qui). Durante un'intervista esclusiva realizzata negli studi del SFS, Petersen ha approfondito i pilastri della crescita commerciale dell'AFA, esplorando come l'innovazione digitale, le strategie economiche e l’impatto globale abbiano ridefinito il calcio argentino. Dal suo ingresso in federazione prima del Mondiale 2018, Petersen ha orchestrato una metamorfosi che ha portato

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